Il 31 Marzo 2020, F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists), in collaborazione con altri cittadini europei ha lanciato una petizione su change.org appellandosi alle istituzioni europee e ai governi e parlamenti degli stati membri. Di seguito il testo della petizione:
PER L’ANIMA DELL’EUROPA, LE VITE E IL SOSTENTAMENTO DI MILIONI DI EUROPEI
In tempi critici sono necessarie decisioni critiche che cambino il corso della storia. Ci appelliamo affinché si produca un balzo in avanti nella storia europea, attraverso la creazione di una Federazione Europea, che comprenda inizialmente quei paesi e quei popoli che attualmente, in un momento di estremo bisogno, non si sentono adeguatamente serviti dall’Unione Europea. Vogliamo che il progetto di unificazione europea abbia successo. Perché questo avvenga è necessario tenere conto degli interessi e delle peculiarità di tutti i paesi membri. Se almeno 9 paesi della UE si uniranno nella Federazione, essa potrà essere legalmente riconosciuta come una forma di ‘cooperazione rafforzata’ come previsto dal Trattato di Lisbona, creando perciò un nucleo federale all’interno della UE.
Nel momento in cui la pandemia di Covid-19 continua a diffondersi nel mondo, causando morte e una profonda crisi economica, si combatte anche un’altra battaglia: quella per l’anima dell’Europa. Tra i paesi dell’Unione più colpiti dalla pandemia si diffonde la sensazione che solidarietà e leadership europea siano solo delle parole altisonanti, di fatto non tradotte in azione concreta quando più ve n’è bisogno. Nonostante alcune ragguardevoli eccezioni, la verità è che ciascun paese è stato lasciato sostanzialmente con i propri soli mezzi dai fratelli e dalle sorelle dell’Unione, a dimostrazione della fragilità del progetto europeo.
Ancora più grave: con l’economia praticamente bloccata a causa delle restrizioni imposte per arginare il virus, alcuni partner europei si rifiutano di considerare la creazione dei cosiddetti ”coronabond” per iniettare liquidità nel sistema dell’Eurozona. Pertanto i singoli stati sono lasciati a se stessi, privati dello strumento base di politica pubblica che è la regolazione dell’afflusso di moneta e l’emissione di pacchetti di stimolo economico. Un progetto costruito sul sospetto e sull’assenza di solidarietà e su misure che danno beneficio solo ad una parte e non a tutti, non può durare a lungo.
Lanciamo quindi un forte monito per il futuro del progetto europeo e un appello ai leader degli stati membri e alle istituzioni centrali dell’UE ad elaborare un piano a beneficio di tutti i paesi e cittadini europei. Questo doveva essere già stato fatto da tempo ma non può essere ulteriormente rimandato.
Chiediamo ai leader dei 14 paesi membri dell’Unione attualmente favorevoli agli ‘eurobond’ – Francia, Italia, Spagna, Belgio, Grecia, Portogallo, Slovacchia, Irlanda, Lituania, Slovenia, Lettonia, Estonia, Cipro e Lussemburgo – con il supporto di qualsiasi altro stato che condivida la proposta, di prendere immediati provvedimenti per la creazione di una Federazione Europea attraverso l’adozione di una Costituzione Federale. Unendo le proprie forze e creando istituzioni realmente coese e basate sul mutuo sostegno, questa Federazione sarà in grado di parlare con una voce sola presso il Consiglio dell’Unione Europea e le altre istituzioni europee, compresa la Banca Centrale Europea, così come con il resto del mondo.
In una Federazione ben costruita, una Costituzione Federale garantisce una chiara divisione di poteri tra l’organo federale e i poteri degli stati membri sovrani. Le istituzioni federali centrali si prendono cura unicamente degli interessi comuni a tutti gli stati membri e cittadini (diritti civili, politiche ambientali, contrasto ai cambiamenti climatici, crisi migratorie, politica estera / difesa, moneta comune e ovviamente emergenze come l’attuale pandemia di Covid19). In tutti gli altri campi, gli stati membri rimangono sovrani, mantenendo le loro istituzioni, tradizioni, etc. Nessun ‘opt-out’, nessuno spazio per gli egoismi nazionali.
Ci auguriamo che tutti gli stati dell’Unione si trovino d’accordo ad unirsi in questa entità politica più stretta. Ma quegli stati che attualmente sono i meno favoriti dalle politiche dell’Unione Europea dovranno immediatamente far nascere la federazione e trovarsi d’accordo per innescare il cambiamento.
Leo Klinkers, Presidente e cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Lorenzo Sparviero, cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Michel Caillouët, cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Catherine Guibourg, cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Peter Hovens, cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Mauro Casarotto, Segretario e cofondatore di F.A.E.F. (Federal Alliance of European Federalists);
Georgios Kostakos, Direttore di FOGGS (Foundation for Global Governance and Sustainability);
Martina Scaccabarozzi, + Europa Milano;
Koen van Bremen, Federalism for Peace.
Francesco Paolo Sgarlata, Direttore Editoriale di Europe Today.